domenica 31 maggio 2015

"I Can't Feel at Home in this World Anymore" di The Two Gospel Keys

Questo Post è per me emotivamente molto importante.

Infatti, "I can't Feel at Home in this World Anymore" nella versione delle Two Gospel Keys era il brano che i miei genitori mi suonavano come ninna nanna per addormentarmi.

Era tratto da uno di quei formidabili LP della Folkways, che hanno fatto la storia della nostra Musica: si chiamava "Jazz Vol. 1: The South" e ancora lo conservo con cura.

The Two Gospel Keys erano due arzille signore che, con chitarra e tamburello, si esibivano come street singer, cantando le lodi al Signore e testimoniando così la propria fede.

Ma oggi voglio lasciare la parola a Moses Asch -il fondatore della Folkways- e riportare per intero ciò che egli scrisse nella presentazione di queste due artiste, nell'anno 1950.

Consapevole che, di dischi così, oggi non se ne fanno più.

"The Two Gospel Keys, Mother Jones and her Partner Emma Daniel, are itinerant street singers now in their sixties, whom you might meet in the crowded negro section of any metropolitan city.
As singers on the road and as singers for the Church of God in Christ their repertoire, sung to the accompaniment of guitar and tambourine, recalls Spirtuals some of which date from slave days.
In the synthesis of such music, which reflects the influences of hymn tunes, there are thrilling examples of the germinating force of african elements, both in the stirring, curiously woven harmonies and in the spirited rhythms.
"I can't feel at Home in this World Anymore" opens in an evenly spaced balance of voices and guitar, then Mother Jones takes up her tambourine and the rhythms fizz with excitement"

Spero che questo brano vi possa regalare anche solo una piccola parte delle emozioni che ancora mi procura!

domenica 24 maggio 2015

"Hesitation Blues" di Jelly Roll Morton, Hal Bernard, Gary Davis e Willie Nelson & Asleep at the Wheels

Per chi, come me, negli anni '60 si cimentava con la chitarra fingerpicking, il Reverendo Gary Davis -che vi abbiamo già presentato qui- rappresentava un modello inarrivabile, ma sempre presente.

Allora esistevano ben pochi metodi, con intavolature non particolarmente precise, nessun video e al massimo qualche foto di ardua interpretazione.

E allora non restava che ascoltare il vinile sino all'esaurimento delle energie, cercando di "tirar giù" qualche passaggio particolarmente difficile.

Per fortuna, però, esistevano anche brani più facili, come "Hesitation Blues", che -con un po' di pazienza e tanta tolleranza verso i propri limiti- alla fine in qualche modo riuscivano a dare un pizzico di soddisfazione...

"Hesitation Blues", però, aveva -e avrebbe in seguito avuto- una storia ben più lunga, che affondava le proprie radici negli albori del Jazz e sarebbe proseguita  nel Country.

E i suoi versi -non sempre politicamente corretti- sono riusciti a sopravvivere anche agli anni del femminismo più radicale...

Oggi vi proponiamo una prima versione di Jelly Roll Morton, con la sua indiscussa maestria al piano...

Una versione veramente intrigante di Hal Bernard, un jazzista bianco che si fa sempre ascoltare con grande piacere....

Una delle innumerevoli registrazioni del grande Gary Davis...

E infine un video di Willie Nelson con Asleep at the Wheels che -sotto la supervisione del produttore Jerry Wexler, che nel nostro Blog abbiamo già incontrato qui- pochi anni fa unirono le loro forze per registrare alcuni classici Western Swing.

Come sempre, piuttosto che prendere posizione in inutili discussioni su quale sia la versione "più bella", preferiamo contemplare la capacità di un brano di vivere di vita propria e di reincarnarsi in molteplici e differenti esistenze.

Buon e variegato ascolto!




domenica 17 maggio 2015

Yazoo L-1023: Reverend Gary Davis 1935-1949

Se Blind Willie Johnson fu il più famoso predicatore di strada degli anni a cavallo della Depressione, come potete leggere qui e qui...

Il Reverendo Gary Davis fu certamente colui che maggiormente contribuì a traghettare questo stile di vita e la Musica a esso associata nel Folk Revival degli Anni '60.

Ma lo fece partendo da lontano... proprio dagli Anni '30, con una seduta di registrazione sfortunata, perché -per molte ragioni- non ebbe la risonanza e il successo che avrebbe meritato.

Chitarrista poliedrico, capace di spaziare tra diverse tecniche -senza limitarsi a riproporre un set limitato di brani, come solitamente avveniva tra molti Bluesmen- Gary Davis a un certo punto "got Religion" e questo creò non pochi problemi, quando nel 1935 entrò per la prima volta in studio di registrazione.

Infatti, i tecnici della ARC si aspettavano di avere davanti un Bluesman, con il solito repertorio di Blues un po' tristi, un po' goderecci e certamente molto sporcaccioni e non la presero bene, quando il Reverendo si rifiutò di cantare questo genere di musica e volle cimentarsi solo in brani a carattere religioso...

Il Reverendo aveva la testa dura e nulla poté smuoverlo dalla sua decisione, per cui si limitò ad accompagnare Blind Boy Fuller e, quando fu il suo turno, a cantare tanto Gospel e solo un paio di Blues.

Tra l'altro, la cosa buffa è che questa sessione fu, invece, molto fortunata per Blind Boy Fuller, che da quel momento diventò uno dei Bluesmen più affermati, mentre il nostro Reverendo ritornò nell'anonimato da cui proveniva.

E così, da allora molti iniziarono a considerare Gary Davis un semplice imitatore di Blind Boy Fuller, mentre in realtà era stato proprio Gary Davis a insegnare al suo compagno di avventure a suonare decentemente la chitarra.

La Yazoo ha raccolto le incisioni di Blind Gary Davis del 1935 in un LP notevole, in cui spiccano alcuni brani che sarebbero poi diventati famosi, appunto, tra coloro che un quarto di secolo dopo avrebbero dimostrato ben altro amore nei confronti della sua Musica.

Oggi vi presentiamo "Have More Faith in Jesus". E' suonata nella forma di DO, forse la più comune per il Reverendo e presenta passaggi musicali e strofe molto interessanti.

"It's all I want, all I want
It's all I want, children, just a little more faith in my Jesus. (...)
One day as I was walkin' along
Just a little more faith in my Jesus
Heard a little voice and I saw no one
Just a little more faith in my Jesus
Tell me what do you reckon it said to me
Need a little more faith in my Jesus
Said, my sins are forgiven and my soul set free
To have little more faith in my Jesus."

Il secondo brano è "The Angel's Message to Me", suonato nell'inusuale posizione di FA, che Gary Davis avrebbe comunque utilizzato in futuro anche in due suoi famosi pezzi strumentali: "Soldier's Drill" e "Devil's Dream". A testimonianza della sua originalità e capacità alla chitarra.

"I'm goin' home to see my Jesus
I'm goin' home to see my Lord
I'm goin' home to see my Jesus
Where there's a mansion all prepared for me. (...)
Now in the times I'm goin' alone
Don't know what to do or say
I've cast my cap to Jesus
And asked him to teach me to pray."

In un prossimo Post, presenteremo l'LP che la Yazoo ha dedicato a Blind Boy Fuller e siamo certi che emergerà chiaramente la differenza tra le esecuzioni, pur interessanti e piacevoli, di questo artista più furbo che dotato e la genialità del grande Reverendo...



domenica 10 maggio 2015

Yazoo L-1058: Blind Willie Johnson, Praise God I'm Satisfied

Vi abbiamo già presentato Blind Willie Johnson nella sezione L'altra Faccia del Blues: il Gospel, con un Post dedicato ai Predicatori di Strada.

Ora ci occupiamo in dettaglio dell'ottimo LP "Praise God I'm Satisfied", che la Yazoo Records pubblicò nella seconda metà degli anni '70 e che raccoglie alcune tra le sue migliori incisioni, effettuate tra il 1927 e il 1930.

In questo LP, spiccano particolarmente la sua notevole tecnica Slide alla chitarra e la voce da Falso Basso, per cui Blind Willie Johnson era ed è giustamente famoso.

In molte di queste incisioni, vi è anche la presenza di un'eccellente voce femminile, che un tempo si credeva fosse della moglie Angeline, ma che in seguito si scoprì essere di Willie B. Harris, che fu la sua prima moglie.

Anzi, forse lo era anche quando Blind Willie Johnson sposò Angeline...

O forse no... Forse Blind Willie Johnson conviveva con Willie B. Harris e durante questa convivenza decise di sposarsi con Angeline...

Insomma, potete capire come il Nostro, seppure limitato dalla cecità e impegnato a predicare con fervore la Buona Novella... fosse certamente un tipo vivace.

Anche sulle cause della sua cecità, le notizie sono scarse e contraddittorie.

Infatti, per un certo tempo questa cecità venne attribuita al carbonato di potassio, che la matrigna gli avrebbe gettato in faccia quando era ancora bambino, durante una lite con il padre.

Però Blind Willie Johnson, forse vergognandosi di questa spiegazione, attribuiva la sua cecità all'aver usato a lungo gli occhiali da vista di un'altra persona... Ma c'è anche chi dice che il ragazzo restò cieco, dopo aver guardato un'eclisse attraverso il vetro di una bottiglia...

Come spesso accade, ottenere notizie precise sui Musicisti di quest'epoca non è certo facile e allora lasciamo parlare direttamente Blind Willie Johnson, con questi due brani.

Il primo è il famoso "Dark was the Night, Cold was the Ground", che venne addirittura scelto dalla NASA per essere inviato nel 1977 nello spazio -in un disco che contiene immagini e suoni terrestri, oltre a brani, tra gli altri,  di Bach, Mozart, Beethoven, Chuck Berry- come testimonianza della sensibilità e creatività umana, da presentare a eventuali esseri di altri mondi.

In esso non vi è canto, ma la slide guitar accompagna un mormorio-lamento-lallazione, che parte dall'anima ed è probabilmente la più semplice e profonda testimonianza che noi conosciamo di che cosa sia l'umanità che ci accomuna...

Il secondo brano, invece, è "When the War was On", una reminiscenza della prima Guerra Mondiale e della cartolina precetto, ricevuta da tanti giovani americani, per andare a combattere il Kaiser ed è la prova di come un cantante di strada fosse attento a scegliere temi di recente attualità, che certamente avevano una forte presa sui suoi ascoltatori.

Well, it's just about a few years and some months ago,
United State Congress voted for war.
Sam, he called the men from the East and the West,
They're right on board because they proved our best.  (...)
Well, boys shook the Germans, holdin' by the leg,
Would have brought the Kaiser, but he run too fast.  (...)
Tax gettin' heavy, hard to pay,
Helped the boys over across the sea.
Stood in water up to their knee,
Faced the Kaiser for their girl and me.

Buon ascolto di questo Artista, unico nel variegato panorama dei cantori di un'epoca, in cui certo non mancavano personaggi originali.



domenica 3 maggio 2015

Blind Willie Johnson e i predicatori di strada

Una delle figure più interessanti e genuine nella nascita e nella trasmissione del Gospel è rappresentata dai predicatori-musicisti di strada.

A  volte ciechi, era facile trovarli a qualche crocicchio, con una chitarra possibilmente dal volume corposo, a cantare per ore la Buona Novella.

I loro brani a volte miravano a spaventare gli ascoltatori per redimerli, con terribili descrizioni delle fiamme dell'inferno, ma...

Molto spesso testimoniavano della grande gioia che la Redenzione e la Rinascita interiore avevano portato nella loro vita e avrebbero potuto portare nella vita dei peccatori presenti.

Musicisti dalla forte personalità, erano in grado di influenzare positivamente i passanti, che spesso lasciavano loro qualche spicciolo, nella tazza che tenevano legata al collo.

In fondo la loro vita era speculare alla vita dei Bluesmen itineranti, che percorrevano le stesse strade e con cui a volte condividevano gli stessi angoli di strada.

Anzi, spesso i Bluesmen avevano nel loro repertorio anche brani della tradizione religiosa, il che -unito a tecniche chitarristiche comuni- ci fa capire ancora di più come Blues e Gospel affondino le loro radici nella stessa storia di uomini dall'esistenza particolarmente dura e a volte avventurosa.

E anche ai Predicatori di Strada poteva capitare di essere avvicinati da qualche Talent Scout, che li portava in sala d'incisione, sperando di farne piccole star tra il pubblico che acquistava dischi allora etichettati come "Race".

Il chitarrista-predicatore più famoso del periodo a cavallo della Grande Depressione fu certamente Blind Willie Johnson che, con la sua voce da Falso Basso, era in grado di incutere timore e speranza tra gli ascoltatori.

A Blind Willie Johnson dedicheremo due Post, quando ci occuperemo dei due ottimi LP della Yazoo, che raccolgono la sua produzione discografica, quindi per ora ci limitiamo a presentarvi questi due brani e una trascrizione di alcune loro parti.

Perché nel Gospel le parole sono importanti almeno quanto la Musica.

Il primo brano, "Jesus is Coming Soon", prende spunto dalla terribile epidemia di influenza del 1918 -la famigerata "Spagnola"- per presentarla come punizione per i  comportamenti peccaminosi e segno degli Ultimi Giorni che stanno per arrivare.

"In the year of nineteen and eighteen,
God sent a mighty disease.
It killed so many a thousand,
On land and on the seas. (...)
Well, it's God that's warning the nation,
He's a-warnin' them every way.
To turn away from the evil eye,
And seek the Lord and Pray."

Il secondo brano è "Praise God I'm Satisfied" e -al contrario- presenta versi entusiastici come questi:

"I've found the mountain dreary,
Glad I wasn't ascendin' alone
And How well my Saviour found me
For to claim me for His own.
Placed His arms about me,
And He drawed me to His side, all right,
I might be a child of His,
Praise God I'm Satisfied.  (...)
Well it gave me joy and gladness
For the clouds He rolled away.
While am I left on earth singin' His praises,
How glad I'm today."

Arrivederci alla prossima settimana, con un Post sull'interessante LP della Yazoo L-1058 "Blind Willie Johnson: Praise God I'm Satisfied", che -oltre a questi due brani- raccoglie altri pezzi fondamentali di questo ineguagliabile Predicatore di Strada.