In particolare, buona parte dei pezzi usciti per la serie 250 della Sun Records furono incisioni di artisti che nei mesi precedenti avevano debuttato alla corte di Sam Phillips con buon successo e che ora si trovavano alla loro seconda o terza prova.
Ad esempio, vi abbiamo già parlato di Warren Smith e della sua vita disastrata, in un post dedicato a "Rock 'n' Roll Ruby".
Warren ritornò al 706 di Union Ave. per incidere un brano che oggi verrebbe forse bollato come politicamente scorretto, per come propone alcuni stereotipi sugli Africani, ipotizzando una lingua comune tra essi e gli Indiani d'America, ma...
In realtà, a noi Ubangi Stomp pare un canto d'amore un po' ingenuo per una cultura diversa e godereccia, che un marinaio giramondo decide di abbracciare.
E così, mentre la nave salpa, questo marinaio continua a lasciarsi trascinare dal ritmo festaiolo a cui si era abbandonato
"Then the captain said son, we gotta go
I said that's all right, you go right ahead
I'm gonna Ubangi Stomp 'till I roll over dead."
Tra l'altro, voler vedere contenuti razzisti in un disco uscito presso la Sun Records -l'etichetta che probabilmente, con la Chess, più contribuì a far conoscere tra i bianchi la Musica una volta catalogata come "race"- ci sembra leggermente esagerato.
Certo, erano tempi diversi e il razzismo a metà degli Anni '50 dilagava negli Stati del Sud e molti musicisti bianchi ne avvertivano il fascino, ma le sue manifestazioni peggiori vanno ricercate altrove e non in una simpatica canzoncina, il cui ritmo ancor oggi mette allegria e voglia di muoversi.
In un mondo ormai disumanizzato, forse a tutti farebbe bene un pizzico di Ubangi Stomp, vissuto con Ubangi Style!
"Well I looked up the chief, he invited me in
He said, a heep big jam session's 'bout to begin
He handed me a tom-tom, I picked up that beat
That crazy thing sent shivers to my feet
I rocked and I rolled and I skipped with a smile
I done the Ubangy Stomp, Ubangy Style"
Per gli appassionati degli sviluppi successivi della musica Rockabilly, aggiungiamo una versione Live da parte degli Stray Cats, che testimonia l'importanza che questo brano ha avuto anche dopo la morte di Warren Smith.