Crudup occupa un posto particolare nella scena Blues, perché -sebbene come moltì altri bluesmen migrò per necessità dal Sud a Chicago- la sua Musica fu del tutto originale e le categorie classiche del Delta Blues, Chicago Blues, Electric Blues, Rhythm & Blues etc. gli vanno tutte strette.
Elvis amava il Blues di Big Boy Crudup e non è un caso se nella sessione del 5 Luglio 1954 presso la Sun Records -iniziata decisamente male- la scintilla scattò quando Elvis -durante una pausa- si mise a cantare per i fatti suoi "That's All Right".
In quel momento, Sam Phillips capì che si stava avverando il suo sogno: "If I could find a white man with the negro sound and the negro feel, I could make a million dollars."
Però, quando i milioni di dollari iniziarono a girare nel business messo in moto da Elvis, il povero Crudup ne trasse ben pochi benefici.
Ad arricchirsi furono, invece, personaggi come Lester Melrose che -pur non sapendo scrivere una sola nota- riuscì a ottenere il copyright di circa tremila canzoni. Il trucco era semplice: pagare agli artisti solo la seduta di incisione e far figurare se stessi come aventi diritto a tutti i proventi futuri.
Anche con due altri bei pezzi, che Elvis riprese da Crudup - "So Glad You Are Mine" e "My Babe Left Me", che vi presenteremo nel prossimo Post- le cose non andarono meglio.
Crudup ebbe, comunque, un ritorno sulle scene con il Blues Revival degli Anni '60, che lo portò anche a fare tour in Europa e Australia.
Nel 1976, i suoi eredi riuscirono finalmente a farsi riconoscere i diritti d'autore, che erano sempre stati negati a Crudup. A quel punto, però, lui -sebbene soprannominato Il Padre del Rock 'n' Roll, per l'influsso che aveva avuto su Elvis- se ne era andato già da un paio d'anni da questo mondo.
Come tanti Bluesmen... povero e senza i riconoscimenti, artistici ed economici, che indubbiamente gli sarebbero spettati.
E chi, come noi, ama la sua Musica, ancora oggi deve sentirsi ripetere l'affermazione di John Lennon, secondo cui prima di Elvis vi era il Nulla...