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domenica 23 novembre 2014

Sun 265: "Sweet and Easy" e "Devil Doll" di Roy Orbison

Con il singolo #265 della Sun Records, Roy Orbison certamente spiazzò i propri fans, perché questo disco testimoniava in modo inequivocabile il fascino che su di lui esercitava il genere pop.

Infatti, "Sweet and Easy" -e ancor di più il retro "Devil Doll"- segnarono un momento decisivo di passaggio del giovane Roy verso generi più complessi, rispetto a quelli ormai consolidati negli studi di Sam Phillips.

Però forse, più che di transizione, si dovrebbe parlare di un emergere dei veri interessi musicali di questo cantante e chitarrista, a cui il Rock 'n' Roll -in particolare nella versione Rockabilly- andava certamente stretto.

Tra l'altro, per questo suo terzo sforzo discografico, Roy si portò in studio il gruppo vocale dei Roses che, come lui, provenivano dal Texas e questa aggiunta contribuì a dare un nuovo colore a entrambi i brani.

Durante la registrazione però, per problemi di royalties e di priorità dei rispettivi nomi sul disco, vi fu un litigio tra Roy Orbison e i suoi The Ten Kings, ragione per cui il disco poté essere portato a termine solo quando vennero chiamati in studio alcuni turnisti della Sun Records.

E, proprio per questa perdita della propria band, nei mesi successivi on the road  Roy dovette avvalersi di musicisti appartenenti ad altri gruppi, che spesso lo aiutarono non solo sul piano musicale, ma pure nel superare le difficoltà, che i suoi problemi visivi spesso  gli procuravano.

Come alcuni di questi musicisti in seguito raccontarono, anche durante queste serate Orbison -per quanto cercasse di entrare nei panni del cantante rock 'n' roll-  non poteva nascondere come in realtà la sua anima artistica fosse altrove.

Per di più, come abbiamo già detto nel Post precedente che gli abbiamo dedicato, Roy Orbison era insoddisfatto non solo del Rock 'n' Roll in generale, ma anche di tutta l'atmosfera e il modo di lavorare della Sun Records.

Anzi, successivamente si lamentò del fatto che, alla corte di Sam Phillips, egli dovesse non solo cantare, ma pure scrivere canzoni, arrangiarle e poi accompagnarle alla chitarra...

Però, con onestà, dovette anche riconoscere che fu proprio quella libertà un po' pasticciona che gli permise di trovare un proprio stile, coltivarlo e grazie a esso realizzarsi come artista.

Dopo qualche tempo, la Sun Record incise nuovamente "Sweet and Easy" e questa volta il brano venne affidato a Vernon Taylor, nella cui versione i tratti pop emergono ancora più chiaramente.

Come sempre, per un utile confronto, vi presentiamo anche questa successiva incisione, a testimonianza delle nuove tendenze che si andavano sviluppando nella Sun Records e di cui avremo ancora modo di parlarvi.



domenica 21 settembre 2014

Sun 242: "Ooby Dooby" e "Go, Go, Go" di Roy Orbison

Molti conoscono Roy Orbison come cantante di ballate e per il famoso brano, che ispirò la colonna sonora del film "Pretty Woman", ma...

In realtà, Roy iniziò la sua carriera come rocker e chitarrista elettrico.

Anzi -sebbene in seguito non si sia mostrato affettivamente e stilisticamente legato al suo passato- questo debutto con la Sun Records divenne una pietra miliare del Rock 'n' Roll e un punto di riferimento fondamentale per cantanti e chitarristi rockabilly.

Certamente dotato sul piano musicale, questo cantante texano a 8 anni aveva già il suo programma radiofonico e a 10 era in grado di guadagnarsi qualche soldino, con le prime gig durante Medicine Show locali.

Tra tante vite sregolate che hanno costellato la storia del Rock 'n' Roll, il nostro Roy Orbison rappresentò certo un'eccezione, anzi...

Nell'eventualità che le cose non si mettessero  per il verso giusto in campo artistico, seguì con un discreto successo anche un percorso scolastico.

Comunque, "Ooby Dooby" andò bene e raggiunse velocemente le 200.000 copie vendute, arrivando alla 59a posizione nella classifica di Billboard.

Il che permise a Roy Orbison la prima Cadillac d'ordinanza!

Purtroppo per lui, però, i dischi successivi incisi per la Sun Records non andarono altrettanto bene e -deluso dal modo in cui Sam Phillips stava gestendo la sua carriera e sentendosi intrappolato negli stilemi rock 'n' roll- Roy Orbison prese altre direzioni.

Non prima, però, di aver registrato qualche altro pezzo per noi interessante, che vi presenteremo in un prossimo post.

Per ora, ci limitiamo al suo disco di esordio e -per rispolverare la memoria- alla sua versione originale di "Pretty Woman".