domenica 22 febbraio 2015

"If it's news to you" di Little Esther

No... Non mi sono sbagliato, inserendo questo Post nella sezione "Blues" del Blog.

So bene che Little Esther è stata una delle più famose cantanti Rhythm & Blues e, anzi, le abbiamo dedicato parte di un Post, accennando tra l'altro al suo triste destino.

Però, il brano del 1956 di cui ci occupiamo oggi presenta la struttura del Blues a 12 battute ed è utile per comprendere lo stretto rapporto che il Blues ha avuto con altre forme della musica americana dei Neri e non solo.

Inoltre, "If it's news to you" ha un bel bridge che, con i suoi accordi finali di II7 e V7, rilancia nuovamente la musica verso l'ossatura tradizionale a 12 battute, dopo aver compiuto una piacevole deviazione, lungo armonie non sempre usuali nella struttura più conosciuta del Blues.

Per quanto riguarda la biografia di Little Esther, questa artista iniziò, come tante sue coetanee, a cantare in Chiesa, per poi cimentarsi -dopo aver superato le resistenze iniziali della famiglia- con una Musica più secolare.

Una complicata relazione, quando era ancora minorenne, con la sua guida spirituale -che oggi verrebbe giustamente bollata come pedofila- e la vita on the road come cantante, intrapresa anche questa da giovanissima, ben presto presentarono il conto e così, nonostante la vigilanza di Johnny Otis, che l'aveva inizialmente presa nella propria Orchestra,...

Little Esther iniziò una dipendenza da alcol e droga, che avrebbe segnato pesantemente non solo la sua carriera, ma anche la sua vita.

Infatti, dopo aver lasciato l'Orchestra di Johnny Otis, non riuscì più per un certo periodo ad avere il successo a cui era abituata e questo -unito ad altre esperienze drammatiche, come l'essersi trovata nella stessa stanza in cui Johnny Ace nel 1954 si suicidò- contribuì ad aumentare le sue dipendenze.

Gli anni successivi furono segnati da un dentro e fuori da cliniche di riabilitazione e da Serate in piccoli locali, sino a che nel 1962 venne "riscoperta" e poté così riprendere una carriera di successo, sempre però minata dai problemi con la droga.

E seguendo percorsi musicali lontani dal Rhythm & Blues della sua giovinezza.

Morì nel 1984, a soli 48 anni, con il fegato e i reni ormai devastati dagli abusi, a cui non era riuscita a sottrarsi.