domenica 19 aprile 2015

La controversia sui Minstrel Shows

Nella diffusione della cultura -e in particolare della musica- afroamericana, i Minstrel Show rappresentano certamente uno dei fenomeni più controversi.

Nati all'inizio dell'Ottocento e proseguiti per oltre un secolo, questi spettacoli inizialmente proponevano attori, ballerini e cantanti bianchi, con il viso platealmente dipinto di nero, grazie a dosi massicce di carbone o lucido da scarpe.

Veniva così fatta una grossolana caricatura sia dei tratti somatici sia della goffaggine che, secondo il pubblico bianco, caratterizzavano prima gli schiavi e poi i neri liberati.

Un fenomeno, quindi, che oggi verrebbe giustamente qualificato come razzista.

Però, attraverso questa forma di spettacolo, molti bianchi entrarono in contatto per la prima volta con un'espressione, sia pure appunto caricaturale, della cultura nera.

Per di più, con la fine della schiavitù, molti blackface vennero sostituiti da Neri veri, che ebbero così l'opportunità sia di guadagnare, sia di portare nelle piazze e nei teatri una parvenza più reale delle proprie tradizioni.

Questi Minstrel Show ebbero fortuna anche perché la vita della comunità nera veniva sempre rappresentata come ingenuamente felice e questo permetteva certamente al pubblico bianco più sensibile di alleviare i propri sensi di colpa per il passato schiavista.

In fondo, se i neri appena liberati erano così felici, la schiavitù non doveva essere poi stata una tragedia così intollerabile...

Che piaccia o meno, i Minstrel Show furono la prima forma di intrattenimento originariamente americana, che diede poi vita al Vaudeville e ad altre forme di spettacolo più sofisticate e non razziste.

La stessa musica proposta divenne sempre meno caricaturale e più interessante.

Anzi, l'inserimento di musica religiosa rivitalizzò i Minstrel Show, dando loro una maggior dignità culturale e permettendo a questa musica di essere conosciuta da un pubblico sempre più ampio.

Non c'è quindi da stupirsi se diversi esponenti della cultura afroamericana -come ad esempio W. C. Handy- dimostrarono simpatia e apprezzamento per i Minstrel Show, di cui seppero vedere non solo l'evidente componente razzista, ma anche le opportunità che essi offrivano per la loro cultura.

Ma come poté un fenomeno nato da presupposti così negativi generare poi altri fenomeni ben più interessanti e positivi?

La risposta sta probabilmente nel fatto che gli artisti neri seppero -più o meno consapevolmente- prima strizzare l'occhio alle componenti più razziste del loro pubblico bianco, per poi conquistarlo con la loro Musica.

Per quanto riguarda gli Spirituals, essi ebbero nei Minstrel Show lo stesso destino che incontrarono negli spettacoli Jubelee (che vi abbiamo presentato qui) perché, pur differenziandosi da quanto veniva realmente cantato nelle chiese del Sud, di cui erano una forma slavata....

Contribuirono tuttavia a creare un interesse generale, che ha poi permesso prima agli Spirituals stessi e poi ai Gospel di giungere sino a noi.