Altre volte, invece, la fonte di questa ispirazione risulta abbastanza evidente.
Nel 1952 giunse al primo posto delle classifiche Rhythm & Blues il pezzo strumentale "Juke", inciso da LIttle Walter, il giovane armonicista di Muddy Waters.
Little Walter aveva preso come introduzione le prime 12 battute di "Boogie", registrato quattro anni prima da Snooky Pryor, ma già nel secondo giro di Blues si era lanciato in un'improvvisazione allo stesso tempo contenuta ed energica, che avrebbe poi a sua volta fatto scuola tra generazioni di armonicisti.
La leggenda narra che Leonard Chess fosse incerto se pubblicare subito questo brano o tenerlo momentaneamente nel cassetto, però -mentre lo stava suonando con le porte dello Studio aperte- vide una donna ballare per strada e questo lo convinse a superare ogni indugio e a dare il via alla diffusione del disco.
Little Walter -la cui vita fu segnata da situazioni personali e sociali molto difficili- avrebbe poi inciso altri pezzi storici, prima di andarsene nel 1968, a soli 38 anni di età, probabilmente per i postumi di una ferita, subita durante una lite in un locale.
Viene ricordato come colui che per primo utilizzò le possibilità offerte dall'amplificazione, non solo per aumentare il volume del suo piccolo strumento -come fecero altri armonicisti dell'epoca- ma soprattutto per trovare un sound distorto e fortemente riconoscibile, da allora indissolubilmente legato al suo nome.
Comunque, in una nuova sezione del Blog dedicata al Blues, avremo l'occasione di parlare nuovamente di Little Walter e di molti suoi colleghi, che con il loro strumento hanno saputo dare voce a quanto di più profondo e umano vi è in noi.