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domenica 1 febbraio 2015

E il Bambino fu Ingrato!

Nel Post precedente, vi abbiamo proposto il bel brano "The Blues had a Baby" e abbiamo accennato a pensieri non detti, che trapelano dal canto di Muddy Waters.

Il primo che ci pare di cogliere è che sì, il Blues ebbe un bambino, questo bambino fu chiamato Rock 'n' Roll, ma... si dimostrò un figlio molto ingrato.

Infatti, il Rock 'n' Roll -in particolare quando divenne la colonna sonora di adolescenti preoccupati da scuola, chewing gum e primi amorini- decretò di fatto la fine, o almeno un brusco arresto, della carriera di quei bluesmen, che sino allora erano stati al centro dell'attenzione.

Così, non solo Louis Jordan e tanti esponenti Rhythm & Blues passarono improvvisamente dalla vetta delle classifiche all'oscurità, ma anche molti cantori del Blues videro crollare la vendita di dischi e la richiesta di Serate.

Se alcuni, come il flemmatico Muddy Waters, seppero farsene una ragione e aspettarono tempi migliori, che si presentarono dopo circa un decennio, con il Blues Revival...

Altri considerarono la nuova situazione quasi come un affronto personale e accentuarono quei comportamenti autodistruttivi -come la recriminazione, l'alcol e la violenza- che li avrebbero portati a una fine prematura.

Vi abbiamo già raccontato, ad esempio, come il povero Little Walter morì a soli 38 anni, per i postumi di una botta presa durante una lite, ma ancora più desolante fu il periodo che precedette questa sua triste fine.

Al punto che, probabilmente, aveva ragione Muddy Waters, quando ebbe a dire che Little Walter era già morto dieci anni prima di morire...

Devastato dall'alcol, che lo rendeva sempre più inaffidabile, Little Walter aveva perso anche buona parte delle sue capacità artistiche e faticava non solo a lavorare, ma anche a tenersi una Band.

Erano, infatti, parecchi i musicisti che lo lasciavano, dopo averlo visto per l'ennesima volta brandire durante un alterco la pistola, con mano insicura e mente ancora più malferma.

Noi oggi ricordiamo Little Walter e tutti i Bluesmen che non riuscirono a sopravvivere artisticamente al Rock 'n' Roll, proponendovi la cerimonia con cui nel 2008 egli venne indotto nella Rock 'n' Roll Hall of Fame...

Con le commoventi parole di Ben Harper e l'esecuzione, da parte del leggendario James Cotton, dei due classici, a cui il nome di Little Walter è perennemente legato: "Juke" e "My Babe".

"To pass through Life
You have to pass through the Blues
And to pass through the Blues
You have to pass through Little Walter"

Ma non senza prima proporvi "Blue Midnight" del 1952, uno dei brani strumentali all'armonica più struggenti che noi conosciamo.



domenica 18 gennaio 2015

L'Armonica di Little Walter

In un Post precedente, dedicato alle classifiche Rhythm & Blues nel 1952, vi abbiamo già parlato di "Juke" di Little Walter.

"Juke" non solo fu il primo disco di successo con l'armonica amplificata nella storia della musica dei Neri d'America, ma fu anche il primo e unico brano di un armonicista a giungere in vetta alle classifiche di vendita.

Certo, già prima altri armonicisti come Sonny Boy Williamson I (John Lee) avevano usato un microfono, ma lo avevano fatto semplicemente per aumentare il volume del proprio strumento e poter competere con altri strumenti della Band, in particolare la chitarra.

Little Walter fu, invece, il primo a utilizzare il microfono come estensione dell'armonica, creando timbri e distorsioni che non erano mai stati ancora tentati.

Il suo successo fu tale che da allora, per diverso tempo, le blues band che vollero lavorare a Chicago dovettero avere nel proprio organico anche un abile suonatore di armonica. Ma, probabilmente, nessuno raggiunse la pulizia e la capacità di trasmettere la propria energia interiore come Little Walter.

Dopo di lui, tra l'altro, l'armonica amplificata prese altre strade, spesso più muscolari.

Riascoltare "Juke" -e, più in generale, la discografia completa di Little Walter- significa così tornare a una Musica essenziale, da cui traspare l'anima di un Artista.

Per i più pigri, che non vogliono andare al nostro vecchio Post su "Juke", riproponiamo ancora una volta questo brano stupendo.

A tutti, poi, proponiamo un Video, con Little Walter che suona il suo "Little Walter's Jump", durante una tappa europea dell'American Folk Blues Festival del 1967.

L'ambiente asettico di un teatro è ben distante dai luoghi in cui Little Walter e altri Bluesmen si formarono, ma...

Anche in queste condizioni, la Musica è di ottimo livello!



 

giovedì 29 maggio 2014

1952: "Juke" di Little Walter

Nel Blues vi è un vocabolario ormai consolidato, divenuto parte del linguaggio di molti Musicisti, per cui non è sempre facile capire dove un artista abbia attinto l'ispirazione per creare un capolavoro.

Altre volte, invece, la fonte di questa ispirazione risulta abbastanza evidente.

Nel 1952 giunse al primo posto delle classifiche Rhythm & Blues il pezzo strumentale "Juke", inciso da LIttle Walter, il giovane armonicista di Muddy Waters.

Little Walter aveva preso come introduzione le prime 12 battute di "Boogie", registrato quattro anni prima da Snooky Pryor, ma già nel secondo giro di Blues si era lanciato in un'improvvisazione allo stesso tempo contenuta ed energica, che avrebbe poi a sua volta fatto scuola tra generazioni di armonicisti.

La leggenda narra che Leonard Chess fosse incerto se pubblicare subito questo brano o tenerlo momentaneamente nel cassetto, però -mentre lo stava suonando con le porte dello Studio aperte- vide una donna ballare per strada e questo lo convinse a superare ogni indugio e a dare il via alla diffusione del disco.

Little Walter -la cui vita fu segnata da situazioni personali e sociali molto difficili- avrebbe poi inciso altri pezzi storici, prima di andarsene nel 1968, a soli 38 anni di età, probabilmente per i postumi di una ferita, subita durante una lite in un locale.

Viene ricordato come colui che per primo utilizzò le possibilità offerte dall'amplificazione, non solo per aumentare il volume del suo piccolo strumento -come fecero altri armonicisti dell'epoca- ma soprattutto per trovare un sound distorto e fortemente riconoscibile, da allora indissolubilmente legato al suo nome.

Comunque, in una nuova sezione del Blog dedicata al Blues, avremo l'occasione di parlare nuovamente di Little Walter e di molti suoi colleghi, che con il loro strumento hanno saputo dare voce a quanto di più profondo e umano vi è in noi.