Ma al 706 di Union Avenue passarono molti altri artisti che, sebbene in misura minore, contribuirono a creare il Rock 'n' Roll e il Rockabilly, incidendo brani destinati a divenire capisaldi della nostra Musica.
Uno di questi pezzi fu "Red Hot".
Inizialmente una canzoncina delle cheerleaders, cantata per incitare i propri giocatori e schernire gli avversari durante le partite adolescenziali, venne trasformata da Billy The Kid Emerson in un bel brano tirato, che ancora oggi risulta incisivo e piacevole.
Ma fu qualche anno dopo, nella versione di Billy Riley, che "Red Hot" divenne un classico Rockabilly.
A noi Billy Riley piace particolarmente e quando sono alla Consolle, se vi è l'occasione, non rinuncio a proporre un suo pezzo, certo che i Ballerini apprezzeranno.
Purtroppo, però, "Red Hot" -inciso nel 1957- vendette veramente poco e Billy Riley la prese proprio male.
Così, fece ciò che un Musicista non dovrebbe fare...
Comprò qualche litro di vino, si sbronzò e andò alla Sun Records, ove distrusse un contrabbasso e versò il poco vino rimasto su scrivanie e macchine da scrivere...
Sam Phillips abbordò Billy Riley con calma, gli parlò a lungo delle sue potenzialità e quando alla fine l'irascibile cantante se ne andò... era convinto di avere un radioso avvenire innanzi a sé.
Inutile dire che queste sue aspettative vennero disilluse e ciò incrementò maggiormente la sua amarezza.
Riley venne relegato nel ruolo di turnista, il che gli permise di contribuire a moltissime incisioni, ma sempre come comprimario.
Così, il suo destino fu simile a quello di tanti altri musicisti: la sua musica venne apprezzata solo quando, ormai, non poteva più dargli quel successo concreto che si sarebbe meritato.