In realtà, la sua fu una doppia conversione, ma... procediamo con ordine.
Thomas Dorsey nacque nelle campagne della Georgia nel 1899 e la sua vita fu a lungo segnata da contraddizioni tra poli apparentemente inconciliabili, ma che in lui -dopo la conversione- poterono giungere a una sintesi proficua.
Musicalmente, Thomas Dorsey fu esposto alle influenze sia dei "moaners" che improvvisavano lamenti sulle melodie di vecchi Spirituals e altri brani che parlavano della sofferenza, sia dei cantanti che leggevano le cosiddette "shape-note", una rudimentale forma di trascrizione musicale, che utilizzava triangoli, ovali, quadrati e diamanti per indicare l'altezza delle singole note.
Inoltre, come abbiamo visto nel Post precedente, egli sperimentò sia formali lezioni di piano, con una impostazione classica, sia le "lezioni" che riceveva nei locali in cui il Blues la faceva da padrone.
Sul piano spirituale, subì le influenze del padre -un predicatore particolarmente istrionico- e della madre silenziosa e altruista, che con la sua abilità nel suonare l'organo sapeva affascinare il giovane Thomas.
Però, ben presto Thomas iniziò -come molti musicisti della sua epoca- a suonare nei bordelli e ad allontanarsi dagli insegnamenti religiosi ricevuti in famiglia.
Se questa attività gli permise di sopravvivere, non gli favorì certo l'ingresso nella comunità musicale "jass" che andava per la maggiore nelle città, in quanto i suoi limiti nella lettura della musica e la sua impostazione rurale male si adattavano ai sofisticati generi musicali dominanti ad Atlanta e Chicago, città in cui Thomas Dorsey cercò fortuna.
Così, tra difficoltà musicali, sociali e spirituali che lo portarono a un esaurimento nervoso, Thomas Dorsey ebbe nel 1921 la sua prima conversione, durante una Convention religiosa a Chicago, a cui aveva partecipato senza particolare entusiasmo, ma semplicemente perché trascinatovi da uno zio.
A impressionarlo, fu il canto di Professor Nix, che commosse tutta la platea e che fece desiderare a Thomas di poter avere egli stesso un'uguale influenza positiva sugli altri, grazie a una musica tanto efficace come il Gospel.
Gli effetti di questa conversione, però, furono brevi e si limitarono alla composizione di alcuni brani a carattere religioso.
Iniziò, invece, un periodo di grande successo musicale nel campo del Blues, che ebbe il suo culmine tra il il 1924 e il 1926, quando Thomas Dorsey venne nuovamente bloccato da una crisi totale, che gli impedì di lavorare e lo portò sull'orlo del suicidio.
La svolta definitiva nella sua vita avvenne proprio quell'anno, grazie all'incontro con Bishop H. H. Haley, che lo stesso Dorsey racconta con queste parole:
-It's hard to describe what happened. I thought more seriously about God that I had in many years, though I was a confessed believer and went to church. I shall never forget. The Minister was Bishop H. H. Haley and he spoke gently and quietly to me: "Brother Dorsey, there is no reason for you to be looking so poorly and feeling so badly. The Lord has too much for you to let you die"-
A quel punto, secondo il racconto di Dorsey, avvenne qualcosa di sovrannaturale, perché Haley estrasse dalla gola di Thomas un serpente vivo...
Che si creda o meno a questo fatto -che comunque Dorsey raccontò per tutta la vita- resta la meraviglia per questa repentina rinascita, che portò un aspirante suicida a divenire non solo fonte di ispirazione per milioni di credenti, ma a favorire la conversione di tantissime persone che -come lui sull'orlo della disperazione- trovarono nelle sue parole e nella sua musica la forza per cambiare radicalmente la propria vita.
Sul piano musicale, è interessante ricordare come Thomas Dorsey traghettò nel Gospel tutte le proprie conoscenze e attitudini sviluppate nei lunghi anni passati come Bluesman e questo portò a conflitti con le Chiese tradizionaliste -che si rifacevano alla tradizione degli Inni cantati dai Bianchi o addirittura alla musica classica- ma anche a creare quel nuovo Gospel che oggi è tanto diffuso e che alcuni chiamano Gospel Blues, proprio perché affonda le sue radici nella tradizione del Blues rurale.
Ora vi lasciamo con il suo famoso Gospel "If you see my Saviour", nella versione originale di Thomas Dorsey e in un Live dei Dixie Hummingbirds.
Ne trascriviamo anche il testo, perché lo troviamo particolarmente toccante:
"I was standing by the bedside of a neighbor
Who was just about to cross the swelling tide
And I asked him if he would do me a favour
Kindly take this message to the other side.
If you see my Saviour tell Him that you saw me
When you saw me I was on my way
You may meet some old friend who may ask you for me
Tell them I am coming home some day.
Though you have to make the journey on without me
It's a debt that sooner or later must be paid
When you reach the golden city think about me
And don't forget to tell my Saviour what I said.
You may come across my father and my mother
And the burdens of this life they may recall
You may chance to see my sister or my brother
But please do try to see my Saviour first of all."
Buon ascolto e... buone riflessioni!